Il 2009 al Lago Boscaccio inizia all’insegna del bianco!
Davvero tanta è la neve caduta durante l’Epifania ed il giorno successivo, regalando anche al lago Boscaccio una nuova dimensione, un nuovo volto, ancora più armonico e ancora più speciale, perché unico nel suo genere.
Viali, prati, sponde, cascina e alberi sono stati avvolti da un bianco manto; il silenzio e il candore regnano sulla natura. L'ambiente e la natura hanno così offerto un panorama straordinario: con la neve il lago cambia la sua cornice e si crea un'atmosfera magica in cui tutto tace ed ogni cosa appare in perfetta sintonia col paesaggio. I viali diventano percorribili solo a piedi, le canne palustri si piegano sotto il peso della neve, le sponde ed i prati vengono avvolti da un manto bianco. È un evento che pochi hanno il piacere di vedere e descrivere perché lo vedono e vivono coi loro occhi. Proviamo a raccontarlo con alcune immagini.
Il canneto è ricoperto da una sottile coltre di ghiaccio su cui si è adagiata la neve che tre pavoncelle usano come appoggio per una sosta di riposo. Anche la Cascina Boscaccio scaldata dai primi raggi del sole si specchia nel lago mostrando un aspetto inedito. Il viale dei Carpini piramidali, è sovrastato da rami che paiono cristalli di ghiaccio ed i tetti sostengono una coperta di neve. Canali, viali e prati accolgono con gioia il sole come a volerci comunicare un augurio per un nuovo anno sereno e felice. Cormorani, germani, pavoncelle e gallinelle d’acqua osservano questo spettacolo mostrandosi più indifesi per la mancanza dei loro rifugi e due fagiani osservano incuriositi nel pascolo meridionale.
Dopo due giorni di neve l’alba di venerdì si presenta con una sfumatura di debole rosso che riflette il suo colore sulle acque calme del lago.
Qualcuno incuriosito tenta un timido approccio con la neve, forse alla ricerca di qualche cosa da mangiare, forse solo per ammirare ciò che lo circonda.
Qualcuno invece osserva dalla sua postazione in mezzo al lago e ancora non si rende conto di essere proprio lì.
Foto © Carlo Merlini
L’attività lavorativa riprende tra le montagne di sabbia ancora bianche e i viali ancora coperti di neve fresca.